Racconto del brivido - Richiesta di soccorso


L’auto sfrecciava spedita lungo la statale deserta nel cuore della notte. La festa alla villa era terminata da poco meno di un’ora ma i tre amici non avevano alcuna intenzione di ritirarsi quindi, saliti in macchina, stavano andando verso il mare ansiosi di giungere prima dell’alba. Cullati dalla musica e dalle curve sinuose rimanevano in silenzio con sguardi spenti dalla stanchezza e dal troppo alcol. Non incrociarono nessuna automobile nel buio di quella strada senza illuminazione poi d’un tratto la videro sbucare da un sentiero laterale non segnalato, avanzare mal fermamente di pochi passi, fermatasi sul ciglio e accasciarsi sull’asfalto.

La ragazza in stato confusionale era davvero malconcia. Gli abiti lisi erano strappati in più punti ed imbrattati di terra, olio e ciò che doveva essere sangue. Lo sguardo vitreo ed un rantolo soffocato era il suo unico modo di manifestare di essere ancora cosciente. A fatica la sollevarono adagiandola sul sedile posteriore. Acqua, fazzoletti e tutto ciò che veniva in mente per rianimarla. Ci volle parecchio tempo prima che riprendesse colore ed aprendo gli occhi, nuovamente vigili, si rendesse conto di dove si trovasse. Colpi di tosse talmente convulsi da provocarle quasi un conato di vomito, poi un rigurgito e con un rivolo di saliva rosa che le colava sul mento riuscì a dire: “Abbiamo avuto un incidente!”

L’auto avanzava per quel sentiero sterrato circondato dal fitto bosco tentando di scorgere più avanti un bagliore che indicasse il luogo dello schianto. I tre si guardavano intorno ma c’erano soltanto tenebre. Lei col braccio teso indicava avanti ripetendo “Abbiamo avuto un incidente” finché dopo un’ennesima curva videro le lamiere contorte di un auto ribaltata in un fosso. “Abbiamo avuto un incidente” disse ancora “ed è li che sono morta”. L’auto perse il controllo e a velocità si andò a schiantare.


 



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