Il Boia elettrico (1929?) con Adolphe De Castro di H. P. Lovecraft - Appunti

Un investigatore di una compagnia petrolifera di San Francisco viene mandato in Messico per indagare sulla scomparsa di Arthur Feldon, un dirigente di una delle miniere della società.

La storia è raccontata dall’investigatore in prima persona.

Il lungo viaggio in treno subisce notevoli ritardi. Nell’ultima tratta prima di arrivare a Città del Messico l’investigatore s’imbatte in un misterioso individuo. Sono soli nella cuccetta del treno e questi dopo averlo disarmato gli preannuncia che presto sarà immolato per una nobile causa. Egli afferma di aver inventato uno strumento di gran lunga superiore alla rudimentale sedia elettrica. Questa è costituita da una sorta di gabbia metallica che va applicata alla testa del condannato e da essa partono dei fili che giungono fino ad una batteria contenuta in una valigetta.

L’investigatore non può fuggire, per cui tenta in vari modi di ritardare la sua esecuzione distraendo l’uomo. Prima di tutto si fa spiegare bene il funzionamento del macchinario e prende nota di tutto adducendo che tali appunti gli potranno tornar uliti per far valere la propria invenzione. Inoltre lo convince ad indossare il macchinario per mostrargli come va predisposto. Poi ottiene altro tempo per scrivere una sorta di lettera-testamento. Il treno è quasi giunto a destinazione ma l’uomo non sembra rinunciare al suo proposito continuando a farneticare misteriose litanie.
“Micltanteuctli, o grande signore, dammi un segno! Un segno dal profondo della tua grotta oscura! Iä! Tonatiuh-Metzli! Cthulhutl! Comanda e io obbedirò!”

L’investigatore disperato ricorre ai suoi ricordi di miti aztechi e tradizioni tribali sentite qua e la.
“Ya-R’lyeh! Ya-R’lyeh!”, “Cthulhutl fhtaghn! Niguratl-Yig! Yog-Sototl…”

 L’uomo rimane stupito di ciò e preso da un attacco di isteria mistica fa cadere la valigetta attivando il meccanismo morendo fulminato. L’investigatore sviene.

Una volta ripresosi si accorgerà che l’uomo o il suo cadavere sono spariti.
In seguito,  si scoprirà che l’uomo era proprio Feldon il quale per mesi stava lavorando ad una invenzione segreta per poi sparire. Viene ritrovato morto in una caverna in cui si celebravano antichi rituali al suono di tamburi. Il suo cadavere porta tracce di ustioni alla testa i l’investigatore trova nelle sue tasche le carte che aveva scritto quella notte in treno.

Si domanda quale potesse essere la spiegazione. Proiezione astrale di lui nella caverna o viceversa di Feldon sul treno.

Torna a casa e si sposa. L’argomento “sedia elettrica ” lo terrorizzò per sempre.

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