Il Libro Giallo - Attesa

Scritto da Raffaele Emme

Tornai sui miei passi, mi tolsi il cappotto e mi andai a sedere ad un tavolo vicino l'uscita.

La sigaretta non fece in tempo a toccarmi le labbra che la pupa dell’ordinazioni provvide ad accendermela, sporgendosi in avanti sul tavolo e non lasciandomi alcun dubbio su che misura di reggiseno portasse.


“Tesoro, se vuoi qualcosa fammi un fischio” disse con un sorriso ammiccante, poi si allontanò ancheggiando vistosamente. 

Il tempo passava lento ed inesorabile. Fumai qualche altra sigaretta guardandomi intorno, cercando di scorgere qualche indizio o segnale che mi togliesse da questo impasse. Forse non avevo alcuna alternativa possibile se non andare dove mi aveva indicato il barman, ma non riuscivo a togliermi l’idea che fosse la cosa sbagliata. Forse una trappola? O forse no? Avevo bisogno di un altro drink.

Abbassai lo sguardo, chiusi gli occhi e nello stesso istante in cui stavo per decidere cosa ordinare una voce cupa mi chiese: “E tu cosa ci fai qui?”.

Con espressione seria alzai il capo, “Prego?”
Il tizio che mi parlò indossava un cappello nero e degli occhiali dal vetro spesso.
“Cosa ci fai qui?” riprese.



Infastidito dall'insistenza mi alzai per guardarlo dritto in faccia e ad un tratto mi accorsi che nei suoi tratti c'era qualcosa di familiare....



Commenti

Post popolari in questo blog