Il Libro Horror - Sangue Maledetto


Mi capita ancora di svegliarmi di soprassalto nel cuore nella notte e sentire quella stretta sovrumana che mi paralizzò. Con la fronte imperlata di sudore mi ritrovo disteso sul mio letto nella totale oscurità. I polsi continuano a tremare mentre l’acido che scorre nelle mie vene mi consuma da dentro pulsando inesorabilmente al ritmo del mio cuore di tenebra. Ora nel mio petto su fino in gola. Tendini e nervi sono tesi allo spasmo mentre una sensazione di calore su per la giugulare risale fino alla testa. 

Sto bruciando, ma di un fuoco etereo, demoniaco che non si nutre di carne, sangue oppure ossa ma di anima, di energia vitale, di me. 

Sento ancora il morso del mio Creatore, del mio Maestro, colui che infuse in queste membra corrotte il nuovo soffio vitale. Ero morto. Fu lui stesso a privarmi del mio destino, dei miei sogni di gloria spezzando la mia giovane vita. Fu lui stesso a strapparmi dalla morte facendomi piombare in questa nuova condizione che va contro ogni legge naturale e mi ha reso irrimediabilmente maledetto. 

Quale abbietta forma è mai questa? Un essere votato al lato oscuro che teme e rifiuta ogni cosa di bello e vitale. La gioia dell’acqua, la luce del sole, il calore ristoratore del fuoco vivace. Coloro che erano i miei simili ora sono i mie nemici. Fuggono da me, mi disprezzano, mi danno la caccia o semplicemente mi ignorano affermando che non esista nemmeno. C’è chi mi vorrebbe imprigionare per i suoi loschi scopi, o chi vorrebbe vedere la mia testa infilzata su di un palo ed il mio corpo dato alle fiamme. 

Io non volevo questo. Non avrei mai desiderato per me una simile tristissima sorte, ma non voglio finire e dissolvermi nel silenzio di una vita insignificante. Ho visto l’inferno e lo vivo ogni attimo quindi so cosa mi aspetta per l’eternità ma non voglio che l’ultimo barlume di coscienza, che ancora mi rimane, si dissolva nell’oblio. Ho visto l’Abisso. Quello che ero ha conosciuto i suoi vortici e le sue profondità ed in esso si è perduto. Mi è stato concesso di tornare, rinato e marchiato da un patto sigillato dal sangue, ma so che alla fine tutti, io compresso, ad esso ci riuniremo. Temo ed al tempo stesso anelo quel momento. 

Il mio destino è stato cancellato, spazzato via con un semplice colpo di mano. Sono rimasto solo e perduto. Mi hanno usato, manovrato e disposto come una pedina in un gioco che non capivo. Ho accettato la mia nuova natura e sposato una causa che non mi apparteneva. Mi sono lasciato guidare. Mandato in battaglia. Sono stato l’arma nella mano di chi mi ha accecato con vane promesse. La spada forgiata nella fiamma della menzogna. Ho mosso i miei passi verso paesi lontani, affrontato nemici, ho mietuto vittime e saziato con essi la mia immonda fame.

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